Manifesto


"Subito all'inizio della Genesi è scritto che Dio creò l'uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo". Così scriveva Kundera, nell'indimenticabile "L'insostenibile leggerezza dell'essere", così pensava realmente a tal punto da non permettere a nessuno di toglierli il tarlo della "sostenibilità dell'ente". De facto, il rapporto essere-ente è riproposto, tramite alternate e alternative versioni, fin dalla filosofia greca e cerca di costruire il rapporto tra sfondo ontologico e attore metafisico. Mentre Kundera, però ritiene impossibile interagire con l'essere, lo sfondo, la civiltà, è inevitabile prendere ora in mano la situazione ed agire. E' inconfutabile la situazione di degrado, portata avanti dal falso buonismo del "che male c'è?", il quale nasconde l'immiserimento della nostra società e rende veritieri, confermando il principio del ex falso sequitur quodlibet, affermazioni come: "più stupido sei, più sei vicino alla realtà. Quanto più stupido sei, più sei chiaro." (Dostoevskij - I Fratelli Karamazov). Attualizzando la questione si deve, dunque, avere una presa d'atto delle nefandezze umane, compiute su un substrato plumbeo e senza spirito di verità, e percepire la vera portata dell'ente sull'essere, oltre la semplice sostenibilità a mezz'aria. In un periodo di reale decadenza culturale, è inemendabile un richiamo alla conoscenza, vero e proprio nocciolo duro, citando Kundera, della nostra specie. La conoscenza è alla base dei piaceri della vita,è la comprensione dei fatti, di verità sulla base delle esperienze avute, ed è quindi la curiosità che ci spinge alla cultura stessa per osmosi. C'è chi ne fa il proprio pane quotidiano bagnato nell'incertezza e un pizzico di follia. E' in questa atmosfera e sulla base dei seguenti ragionamenti che mi sono lasciato ammaliare dall'idea di cominciare a partecipare attivamente al progetto FreeManInRealWorld. Caro Lettore, è dunque questo quel che noi autori di FreeManInRealWorld ci proponiamo. Consapevolezza delle turpitudini umane. Rischiaramento della verità e della conoscenza, colpevolmente emarginate. Percezione dell'autentica portata dell'ente sull'essere. Consapevoli di essere tenaci baluardi del pensiero libero, nel mezzo del folle naufragio della contemporaneità, nell'immenso e spaventoso oceano dell'ignoranza, abbiam deciso di scrivere, seguendo la sola sacra e solenne legge dello spessore culturale, tentando di creare uno spazio utile, un rigenerante rifugio per chi, come noi, come te, caro Lettore, resiste all'assalto del nulla che ovunque conturba l'oggi. E' innegabile, siamo affamati di cultura, e non riusciamo proprio a barattare la nostra natura positivamente tracotante, con un'esistenza disinteressata, semplice e tranquilla. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo farlo. Perché questa natura complessa, insaziabile, spesso tormentata, ci distingue dalla moltitudine, ci innalza da essa, in parole povere, ci rende quel che siamo, uomini liberi in un mondo libero.

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